La settimana dall'11 al 19 novembre 2019 è stata dedicata alla sensibilizzazione contro le microplastiche nei cosmetici con un'iniziativa dell'ONU denominata “What's in Your Bathroom” (cosa c'è nel tuo bagno) per esortare il consumatore a fare attenzione e non comperare prodotti cosmetici contenenti microplastiche. Questo non perchè facciano male alla pelle ma perchè fanno male, tanto male alle acque, dolci o salate, e a tutta la catena alimentare fino ad arrivare all'uomo. Non sappiamo ancora quanto grave sia l'impatto sulla salute di queste benedette microplastiche ma sta di fatto che il problema ci sta aggredendo con quantitativi impressionanti che vengono rilasciati giornalmente e non solo dai cosmetici nelle acque del nostro Mediterraneo.
Come è nata la legge e i Paesi che si sono subito attivati
Delle microplastiche aggiunte ai cosmetici se ne è occupata, già a partire dal 2015, l'Agenzia Chimica Europea (ECHA) sollecitando i Paesi dell'Unione Europea a prendere misure per arginare il danno all'ambiente. Le nazioni che hanno seguito subito queste indicazioni sono: Italia, Francia, Inghilterra, Galles, Scozia, Irlanda del Nord, Svezia, Belgio, Danimarca. La legge “Microbead-free Waters” degli Stati Uniti è del 2015. La legge per Italia è stata approvata alla fine del 2017 ed entrerà in vigore dal 1° gennaio 2020, ma già da tempo i nostri produttori di cosmetici (tra i migliori del mondo) hanno cominciato spontaneamente ad abolire queste sostanze dannose per cui non ci saranno problemi e potremo con tranquillità usare i prodotti italiani.
I prodotti presi in considerazione per il momento sono i cosmetici ad azione esfoliante (peeling e scrub). detergenti, dentifrici, in generale tutti i prodotti da risciacquo contenenti microparticelle o microgranuli, per i quali dal 1° gennaio 2020 sarà bandita la presenza di microplastiche.
Le microplastiche negli INCI dei prodotti: come trovarle
Leggere e districarsi nei complicati elenchi degli ingredienti dei cosmetici è un lavoro arduo che richiede pazienza e, soprattutto, un po' di competenza. Eccovi le principali diciture che indicano la presenza di microplastiche che potete trovare negli INCI dei prodotti cosmetici:
- POLYETHYLENE (PE)
- POLYMETHYLMETHACRYLATE (PMMA)
- POLYETHYLENE TEREPHTHALATE (PET)
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POLYPROPYLENE (PP)
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NYLON
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puoi trovarli anche con la dicitura MICROBEADS
Attenzione ai prezzi troppo bassi dei cosmetici sul mercato!
Purtroppo in commercio si trovano ancora prodotti che contengono microplastiche spesso in quantitativi impressionanti. Questi prodotti sono in molti casi quelli di fascia bassa e nella grande distribuzione Discount quindi con prezzi molto allettanti.
Un esempio raccolto allo stand dell'Unione Europea alla Fiera dell'Ecosostenibilità di Rimini, che si è svolto nel mese di novembre scorso, si è analizzato uno scrub da 150 ml e si sono trovati 27 grammi di microplastica per un totale di un milione e seicento mila particelle!!
Si stima che ogni anno finiscano in mare circa 8 milioni di tonnellate di plastica come un camion carico ogni minuto e di queste circa 8.600 tonnellate sono le microplastiche che arrivano nei mari europei frutto delle nostre abluzioni (24 tonnellate al giorno). Per capire quante microbeads ci sono in un prodotto, basta controllare dove è posizionato l'ingrediente nell'etichetta Inci: più è vicino alla primo prodotto cioè water (acqua) maggiore è il quantitativo presente.
In Italia molta ricerca e passi avanti ma tanto va ancora fatto
Sarà abbastanza complesso ma inevitabile ampliare il divieto ad altri settori della cosmetica (make up, smalti e prodotti glitterati) con leggi e protocolli imposti a tutti i Paesi per evitare che ognuno si faccia una legge a proprio piacimento e tornaconto.
In Italia siamo abbastanza fortunati perchè nel settore cosmetico abbiamo produttori all'avanguardia nel campo della salvaguardia dell'ecosistema e nella ricerca di nuove sostanze sempre più biodegradabili e naturali ma questo è frutto anche dell'attenzione di noi consumatori italiani, tra i più attenti consultatori di etichette Inci. Le microplastiche sono state sostituite con noccioli di frutti, sali, zuccheri in forme micronizzate e sicuramente biodegradabili e più gradite alla pelle. Influenzare il mercato con le nostre scelte consapevoli significa premiare la qualità, proteggere l'ambiente e difendere la nostra salute.
Quindi, come consumatori attenti alla difesa dell'ecosistema marino e quindi alla nostra salute
continuiamo a leggere attentamente le etichette!
Fonti utilizzate per l'articolo e per le immagini:
Articolo de La Repubblica "Microplastiche nei cosmetici: attenti all'etichetta" di Matteo Marini, 19 novembre 2019
www.plastix.it
www.cleansealife.it
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